Il panorama globale

 Sono portato ad apprezzare l'educazione formale, vuoi per il carattere vuoi per disciplina familiare. Da qui la mia scelta, datata qualche lustro, di trascurare l'ippica nazionale, divenuta irrimediabilmente sciatta e malgovernata, per orientarmi verso le estere, sia quelle che hanno conservato i legami con le tradizioni araldiche garantendosi in tal modo un  futuro coerente di consolidata eccellenza, sia le più recenti orientali le cui crescite non conoscono soste. Uno dei meriti, a fronte dei non pochi svantaggi, di cui mi sento debitore verso le tecnologie informatiche è l'essere rimasto sportivamente informato sui destini globali dei cavalli purosangue.

Un occhio al panorama. La dissoluzione dell'impero sovietico nelle realtà nazionali dell'est europeo che l'avevano preceduto ha consentito il riaffacciarsi nell'arengo globale delle impoverite ippiche ex 'statalizzate' di nazioni di affermata tradizione,  quali Ungheria, Cecoslovacchia, Austria. I meriti acquisiti nel passato ne fanno garanzia di successo, anche grazie a condizioni ambientali più che favorevoli all'allevamento di cui esse dispongono.

D'altra parte gli imperi coloniali inglese e portoghese avevano già seminato nelle rutilanti città dell'Estremo Oriente, da Hong Kong, a New Delhi, a Macao ecc. iniziative ippiche che sono ormai avvenimenti di richiamo nel calendario mondiale in virtù della qualità dei partecipanti e per le importanti monete che sono in grado di offrire. Sotto la sollecitazione dei miglioramenti economici e la passione dei loro abitanti per il gioco queste realtà del pianeta hanno ampliato l'interesse per l'ippica a livelli imprevisti.

L'ippica Giapponese, per quanto più rivolta alla selezione statunitense per ragioni geografiche e indirizzi tecnici ha sviluppato un mercato sostenuto dai grandi capitali industriali rivolto con particolare attenzione a coltivare nel purosangue la professionalità, ossia la resistenza allo sforzo (stamina) piuttosto che la brillantezza. Tale indirizzo può sembrare anomalo, ma, si tratta di un nostro personale giudizio, garantirà pieno  successo. 

I paesi Arabi, in particolare gli Emirati del Golfo amministrati da  esponenti di gerarchie nobiliari usciti dai selezionati college europei o americani, hanno il merito di aver trasferito, sul piano sportivo e con la dovizia che garantiscono le inesauribili fonti petrolifere, il legame tra le loro tradizioni nomadi militari e il cavallo.