Enable sovrana
Con l'inizio dell'autunno il racing europeo parla al femminile. Il fatto è che sempre più di frequente negli ultimi anni l'Arc de Trionphe si colora di rosa. Quali che ne siano le ragioni, biologiche, morfologiche e tecniche o di altra natura, non saprei dire con convinzione. Molti fattori convergono a questo fine. Le puledre sono si reduci da un ciclo classico loro riservato meno stressante di quello cui sottostanno i coetanei maschi, ma non è il caso presente. Quest'anno Enable non ha saltato nessuna delle quattro canoniche Oaxs britanniche (Cheshire, Epsom, Irish, Yorkshire) vincendole tutte per distacchi vistosi. Poi, tanto per gradire, ha sconfitto alla grande gli anziani nelle King George VI and Queen Elizabeth sul palcoscenico prestigioso di Ascot. Ha significato essere rimasta sotto pressione, al pezzo si direbbe, dall'inizio della stagione agonistica. Ciò non le ha impedito di esibirsi in una promenade di assoluto rilevo, un pezzo di rara bravura, nella prova che incorona il più forte esponente della forma europea sulla distanza classica. Il Prix de l'Arc de Triomphe l'ha incoronata regina assoluta al termine di una sequenza vittoriosa che ha dello straordinario.
Nata (12 febbraio 2014) per correre, con la potenza del padre Nathaniel e l'eleganza morfologica della femmina. L'accelerazione con la quale all'imbocco della retta di arrivo di Chantilly la puledra affidata da John Gosden alle mani di Lanfranco Dettori si è prepotentemente allontanata dalla compagnia mi ha ricordato lo stacco altrettanto imperioso nella sua facilità del Ribot nell'Arc 1956. Il divario incolmabile, di un'intera categoria, che la campionessa ha frapposto tra sé e gli avversari nel momento in cui si richiedeva ai cavalli il massimo sforzo, mi ha sorpreso per la facilità dell'esecuzione. Uno stacco imparabile. E Dettori ha dovuto fare ricorso all'impiego del frustino nel furlong finale per evitare che Enable, trovandosi in perfetta solitudine, ritenesse di aver esaurito il compito anzitempo. O forse avvertendo il messaggio trasmesso alle ginocchia dal battito cardiaco accelerato della sua cavalcatura. L'impresa di Enable è stata una gioia per gli occhi.
L'ippica, una delle espressioni con le quali da sempre si è manifestata la rivalità, entra nella modernità nella seconda metà del '700 inserendosi nel rigore sperimentale che caratterizza quel momento storico nel quale le teorie evoluzionistiche aprivano all'uomo la strada alle scienze genetiche. In sintesi l'allevamento dei purosangue acquista di diritto una caratterizzazione sperimentale oggettiva che ha nello Stud Book la sua guida. Enable ne è l'ultima, in ordine di tempo, straordinaria creazione.