RICORDO DI GIORGIO CARONNA

di Luigi Brighigna

 

Giorgio Caronna  ci ha lasciati. Se n’è andato raggiungendo i nostri amati idoli: Ribot, Shergar, Sea Bird, Brigadier Gerard, Mill Reef, Nijinsky, Dancing Brave e tanti altri campioni. Caronna era il giornalista cui va riconosciuto il merito di aver fatto conoscere, con articoli tecnici e di costume, il turf dei grandi eventi internazionali agli appassionati italiani, descrivendone magistralmente e con una coinvolgente attrattiva, metodi e mezzi, caratteristiche allevatorie e ambienti, personaggi di spicco e non, impianti di corse.  Il provincialismo autarchico del  dopoguerra  aveva fine.

La mia conoscenza diretta con Giorgio risaliva ed un’epoca recente quando entrambi eravamo in età più che matura. Volli conoscerlo perché la lettura dei suoi brillanti articoli pubblicati sul quotidiano ippico Cavalli e Corse  mi aveva fatto riavvicinare al mondo delle corse dei purosangue. Con i cavalli avevo chiuso di brutto anni prima abbandonando un ambiente italiano che non si confaceva più con  il mio carattere  disciplinato e severo, troppo  antiquato per i tempi nuovi che  pretendevano faciloneria e mediocrità negli ippodromi. Il Commissario di Riunione Brighigna prendeva le corse troppo sul serio.

Con Giorgio ci demmo appuntamento presso la pasticceria Robiglio a due passi dalla Piazza Repubblica in pieno centro a Firenze e lì iniziò un reciproco scambio di impressioni, ricordi, giudizi tecnici e aneddoti su situazioni generali, uomini e cavalli sia di casa nostra che del bel mondo internazionale. Anche pettegolezzi  conditi in salsa toscana. Fu stima reciproca tra gentiluomini, fu confronto tra esperienze diverse.

In seguito fondammo il Clubino degli Eoippici e per cementare l’impegno acquistammo a Besnate, in società con altri due appassionati, una fattrice  (da Smart Strike) che nel corso degli anni si è dimostrata prolifica si, ma senza darci  il sognato campione.

Il suo domicilio a Pescia facilitava le visite di Giorgio a Firenze in occasione di qualche evento al Teatro della Pergola o al Comunale. Ma il nostro piatto forte erano immancabilmente i cavalli e le loro imprese sui campi di corse. Brillante conversatore, colto, aggiornato, mai banale. Fosse nato cavallo Giorgio sarebbe stato un partente nelle classiche; avesse scelto la carriera ecclesiastica  avrebbe raggiunto il cardinalato. Ne possedeva la stoffa innata.

In questi ultimi anni era fisso un appuntamento con gli altri soci del Clubino, sul finire del mese di Ottobre dopo che si era corso l’Arc de Triomphe parigino, per l’elezione del Cavallo internazionale dell’anno. Ciò avveniva in occasione di un incontro conviviale da tenersi  quando a Firenze vuoi nella Pescia di Giorgio.

Nel 2006 scrivemmo insieme un libricino  ‘Uomini e Cavalli, Purosangue sul mare, all’Ardenza’, piccola rassegna di memorie commissionata dalla Labronica Corse Cavalli.

Mi piace ricordarlo in due occasioni fiorentine nelle quali brillò la sua personalità: alla presentazione di gala della Gran Corsa dell’Arno del 2004 tenutasi nel salone dei 500 di Palazzo Vecchio, e per la seconda volta alla cerimonia di inaugurazione della mostra delle casacche storiche dell’ippica promossa dalla Regione Toscana.  In questa sua ultima comparsa fiorentina nel gennaio del 2013 il Caronna giornalista fu premiato per i suoi riconosciuti meriti professionali. Addio Giorgio.