L'Arc de Triomphe di Luigi Brighigna 6 ottobre 2018
Il popolo dei turfmen europei attende la prima domenica di Ottobre per la disputa del Grand Prix de Arc de Triomphe. I francesi, che ignorano com'è noto, lo sciovinismo, definiscono l'Arc la più bella corsa del mondo. Può darsi che lo sia dal punto di vista mediatico, ma il mio parere è che le King George VI and Queen Elizabeth Stakes di Ascot siano superiori tecnicamente. I percorsi francesi sono collocati a metà tra i 'toboga' americani e gli ecologici e faticosi andamenti ondulati dei Britannici. Si torna dopo due anni nel rinnovato ippodromo di Longchamp.
Queste le doti indispensabili per il soggetto che aspiri a prevalere. Possedere la capacità di digerire la distanza classica del miglio e mezzo conservando per la fase finale un cambio di marcia secco e prolungato che lo proietti come una scheggia sulla piatta dirittura di arrivo. In sintesi per queste doti possiamo qualificarlo come un 'professionale brillante di alta classe'.
La splendida Enable si presenta per un doppio a seguire accompagnata dagli schiaccianti favori del pronostico. Ha un numero di gabbia accettabile e i suo rivali più accreditati ne hanno avuti di peggiori. Ma c'è un dato che non dev'essere trascurato: la lunga e motivata assenza dalle competizioni che potrebbe aver lasciato nella regale figlia di Nathaniel scorie non del tutto eliminate, pur se il brio con il quale ha affrontato la vittoriosa corsa di preparazione a questo Arc non lo abbia lasciato intravedere. L'esperienza ci dice che da temere non è tanto il rientro alle competizioni bensì l'impegno successivo: mistero del turf. La garanzia per il proprietario principe Kaled Abdullah è rappresentata da J. Gosden e L. Dettori, due fuoriclasse assoluti nei rispettivi compiti professionali.
Ripetendo il successo dello scorso anno Enable entrerebbe nella ristretta cerchia dei pochi formidabili campioni che hanno confermato il titolo parigino: l'elite comprende Corrida, Tantieme, Ribot, Alleged, e ultima in ordine di tempo Treve. Tanto nomini.
Proveranno a mettere 'i bastoni tra gli zoccoli' della favorita due soggetti in grandissima forma, la tre anni Sea the Class, italiana per nascita, e Waldgeist, un anziano agli ordini di Fabre. La femmina è cresciuta di condizione a livello esponenziale tanto da riportare le Nassau, in cui ha letteralmente mangiato la dirittura d'arrivo esibendo un finalone formidabile: non è stato il successo a sorprendere quanto il come è stato conseguito. Il maschio, reduce dall'aver dominato il Foy rappresenta la migliore carta dell'entraineur (allenatore) che più di qualsiasi altro presenta all'apice della condizione i suoi allievi nel giorno stesso della corsa, né prima né dopo. I suoi sette successi, alla Federer si potrebbe dire, sono lì a dimostrarlo.
L'immancabile truppa di Coolmore presenta due capitani, Capri e Kew Garden, cavalli tosti e provvisti di titoli importanti, pronti ad approfittare delle defaillance altrui e da altri soggetti con compiti di battistrada o altro. Invito i Commissari francesi a sorvegliare eventuali comportamenti men che specchiati.