I pensierini del Caronna

 

Peccato che fra noi e loro ci sia l'oceano, altrimenti con un bel treno ES ci andrei una volta a settimana. Negli States voglio dire. Oddio, non esageriamo perchè quello non è un Paese facile, ma questo momento è favorevole. Per tutta una serie di fattori. Le aragoste innanzi tutto, perchè quelle del Maine sono le migliori del mondo; e relativamente a buon mercato. Poi, nel periodo ci sono una marea di cene e festini grazie alla politica. Per un giornalista, è una passeggiata entrarvi come portoghese e conoscere un sacco di gente interessante. Donne no, perchè la frequentazione è solo oltre una certa età ed è raro che i ricchi si portino dietro le fanciulle in età ideale, ma i grandi alberghi fanno tutto a puntino perchè pro capite non bastano dai 200 ai 500 dollaroni a seconda del candidato da sostenere. La Clinton sarebbe interessante, ma i bookies sembrano preferire decisamente il ragazzo che impersonifica Lincon. Ho qualche dubbio: Hillary potrebbe paghare i pianti spontanei che ogni tanto le imperlano gli occhioni. Allora, viene spontaneo chiedersi, che farebbe nel caso di un “torri gemelle bis”. 13/10 per Hillary e 7/10 per "el negher" come lo ha chiamato un mio compagno di viaggio milanese al quale non entra in testa il suo nome! Se non fosse bastata la nomina a Segretario di Stato della Condolisa ecco che i successi del senatore Obama ribadiscono quanto poco sia rimasto del razzismo nella democratica America.

Gli States sono anche interessanti perchè hanno Curlin che da buoncavallo dell'anno’ è atteso ad una stagione eccezionale a cominciare da qualche pizzicata di rientro in casa per puntare dritto dritto al Dubai e alla sua World Cup. Personalmente, se il puledro fosse mio – ma ahimé non lo è -  guarderei a Nad al Sheeba con un po’ di apprensione: mi sembra che non porti molta fortuna ai campioni. E, scaramanzia a parte, andarci molto per tempo saltando il rientro americano potrebbe essere controproducente per il resto della stagione di corse. Curlin è un cavallo di 4 anni che mi sta molto a cuore, ma il vinaio californiano che adesso detiene il maggior numero di azioni non dev'essere da meno. Staremo a vedere chi sarà stato più saggio. Certo, i soldi della Dubai Cup, se è vero che di gloria ne portano ben poca, sono davvero tanti. Tuttavia al valore ormai raggiunto da Curlin la borsa di una corsa, anche se cospicua, quale differenza può fare?

E torniamo all'aragosta...anzi, no, torniamocene a casa, perchè ho proprio l'impressione che qui faccio il tifo per Hillary, ma la partita non è più tanto in tasca come sembrava una paio di settimane fa'. Sì, la ex First Lady ha vinto a New York e in California, ma "el negher" (chiamavano  così il Brighenti per via del carnato scuro) sembra sempre più incattivito e l'esperienza mi ha insegnato che il fiuto dei bookmakers è sempre più affidabile di quello d’un terranova. Inoltre, fra cinque settimane ricomincia il grande galoppo inglese e per concentrarsi sulle elezioni americane c'è ancora un sacco di tempo. Peccato che su quelle italiane, contrariamente a quello che ho letto su un quotidiano nostrale, ci sia un plateale "No Offer". Che vi aspettavate?

GC